Storia dei trattori Fendt

La storia dei trattori Fendt: dagli orologi ai mezzi agricoli

La storia dei trattori Fendt è un viaggio affascinante che affonda le sue radici nella tradizione e si sviluppa attraverso un costante desiderio di innovazione. Da piccola azienda di orologeria a marchio simbolo di eccellenza nel settore agricolo, Fendt rappresenta oggi una delle realtà più rispettate e ricercate nel panorama delle macchine agricole. Ma ciò che rende unica questa storia non è solo la tecnologia all’avanguardia, ma l’autenticità e la passione che la guidano.

Le origini di Fendt: orologeria e agricoltura

La nascita di Fendt risale al lontano 1635, quando la famiglia Fendt, con il suo laboratorio di orologeria a Marktoberdorf, in Baviera, iniziò a guadagnarsi un posto nel cuore della tradizione tedesca. Ma fu solo nel 1928, dopo aver sperimentato la lavorazione del metallo e la meccanizzazione, che l’azienda decise di entrare nel mondo dei trattori, costruendo il suo primo modello. Il Fendt 7, come fu chiamato, non era altro che un piccolo trattore con motore a benzina da 4 cavalli, pensato per semplificare i compiti agricoli quotidiani. Questo trattore segnò l’inizio di una lunga carriera di innovazione.

Gli anni d’oro della storia dei trattori Fendt

Durante gli anni successivi, l’azienda si è evoluta, ma la filosofia che ha guidato la storia dei trattori Fendt è rimasta sempre la stessa: migliorare la vita degli agricoltori con macchine sempre più efficienti, robuste e facili da usare. Nei decenni successivi, Fendt introdusse numerosi modelli e perfezionò costantemente i suoi trattori. Negli anni ’50, l’azienda puntò sulla qualità della trasmissione e sulla migliorata facilità di manovra, diventando rapidamente un punto di riferimento in Baviera e oltre. Fendt divenne sinonimo di qualità, affidabilità e, soprattutto, di innovazione. La storia della produzione di orologi da parte di Fendt è legata a un periodo in cui l’azienda tedesca, oltre a concentrarsi sui macchinari agricoli, aveva diversificato la sua attività.

La Rivoluzione della Trasmissione CVT

Negli anni ‘90 un cambiamento radicale avrebbe rivoluzionato per sempre il settore dei trattori. Nel 1995, Fendt lanciò il Vario Class, il primo trattore al mondo dotato di trasmissione a variazione continua (CVT). Questa tecnologia non solo migliorò la performance dei trattori, ma ne semplificò anche l’utilizzo, rendendoli più efficienti e in grado di adattarsi alle diverse esigenze delle coltivazioni. La trasmissione CVT permise ai trattori Fendt di raggiungere livelli di efficienza mai visti prima, posizionando l’azienda come pioniera nel campo dell’innovazione agricola.

Nel 1997, Fendt si unì al gruppo AGCO, uno dei principali player mondiali nel settore delle macchine agricole. Questo passaggio permise a Fendt di espandere ulteriormente la sua presenza a livello globale, mantenendo però intatto il suo spirito innovativo e la sua attenzione al cliente.

Un’Innovazione Continua: il futuro di Fendt

Nel 2009 Fendt ha compiuto un altro passo da gigante, integrando la trasmissione CVT su tutta la sua gamma di trattori, da quelli più piccoli a quelli da oltre 400 cavalli. Questo non è stato solo un progresso tecnologico, ma anche una testimonianza del costante impegno dell’azienda nel migliorare le prestazioni e l’affidabilità delle sue macchine. I trattori Fendt sono oggi dotati di tecnologie avanzate che consentono di lavorare in modo ancora più efficiente e sostenibile, come i sistemi di monitoraggio satellitare, la connettività smart e l’efficienza energetica dei motori.

Oggi Fendt è sinonimo di trattori d’eccellenza, progettati per rispondere alle sfide moderne dell’agricoltura, incentrando il suo impegno su tecnologie sempre più ecologiche e intelligenti.
Ma scopriamo di più sulla storia dei trattori Fendt e su questo marchio di mezzi agricoli di seguito.

Quanto costa un trattore Fendt nuovo?

Il prezzo di un trattore Fendt nuovo varia significativamente in base al modello, alla potenza e alle caratteristiche aggiuntive. Ad esempio, i modelli di trattori compatti, che sono progettati per lavori specifici come la coltivazione di frutteti o vigneti, possono partire da circa 50.000 – 70.000 euro. I modelli più potenti, come i trattori Fendt 900 Vario, che raggiungono oltre 400 cavalli di potenza, possono costare anche oltre 200.000 euro, a seconda della configurazione e delle opzioni aggiuntive scelte. L’alta qualità, le tecnologie avanzate e l’affidabilità di questi trattori giustificano l’investimento, che si ripaga con prestazioni superiori e durata nel tempo.

Che motore monta Fendt?

I trattori Fendt sono noti per l’incredibile efficienza e potenza dei loro motori. La maggior parte dei modelli Fendt è equipaggiata con motori a quattro cilindri e sei cilindri prodotti da MAN, una delle principali case di motori in Europa. Questi motori sono progettati per offrire prestazioni eccezionali, con potenze che variano da 70 a oltre 500 cavalli a seconda del modello. I motori Fendt sono inoltre progettati per rispettare le normative più severe in termini di emissioni, garantendo al contempo un basso consumo di carburante e una maggiore durata. Il sistema di iniezione elettronica e i motori turbo alimentati sono un altro punto di forza, che contribuiscono a rendere i trattori Fendt tra i più efficienti ed ecologici sul mercato.

Quali sono i migliori trattori al mondo?

Quando si parla dei migliori trattori al mondo, i nomi di alcune marche si distinguono per qualità, innovazione e prestazioni. Tra questi, Fendt è sicuramente una delle più apprezzate. Tuttavia, ci sono altri marchi che competono per il titolo di “migliore”, ognuno con le proprie specializzazioni.

  • Fendt – Con la sua trasmissione Vario e motori ad alta efficienza, Fendt è spesso considerato uno dei migliori produttori di trattori. I trattori Fendt sono amati per la loro robustezza, innovazione tecnologica e comfort durante l’utilizzo.
  • John Deere – Un altro gigante nel settore agricolo, John Deere è sinonimo di qualità e affidabilità. Con una vasta gamma di trattori adatti a tutte le esigenze agricole, John Deere è una scelta prediletta per gli agricoltori in tutto il mondo.
  • New Holland – Con la sua combinazione di prestazioni e sostenibilità, New Holland è apprezzata per i suoi trattori efficienti e versatili, che si adattano a vari tipi di terreni e coltivazioni.
  • Case IH – Case IH è noto per la sua potenza e durabilità. Con trattori dotati di tecnologie avanzate e motori performanti, è una scelta comune per le operazioni agricole intensive.
  • Massey Ferguson – Questo marchio britannico è sinonimo di affidabilità e facilità d’uso. I trattori Massey Ferguson sono ideali per chi cerca un prodotto equilibrato e versatile, capace di rispondere a una varietà di esigenze agricole.

Ogni marchio ha il suo punto di forza e Fendt, grazie alla sua costante ricerca dell’innovazione e al suo impegno per l’efficienza, continua a essere una delle marche più apprezzate nel panorama internazionale dei trattori.

Conoscevi tutte le curiosità sulla storia dei trattori Fendt?

Storia dei trattori New Holland

La storia dei trattori New Holland

La storia dei trattori New Holland è più di una semplice cronologia di eventi: è il racconto di un’azienda che ha saputo reinventare il concetto di agricoltura. È una storia di passione, visione e dedizione, iniziata in un piccolo villaggio della Pennsylvania e divenuta un simbolo di innovazione e sostenibilità su scala globale.

Trattori New Holland: le radici di un sogno

Tutto iniziò nel 1895, quando Abe Zimmerman, un giovane ingegnere pieno di speranza e talento, fondò una piccola officina meccanica a New Holland, Pennsylvania. Zimmerman aveva un obiettivo ambizioso: creare macchine che potessero semplificare la vita degli agricoltori, dando loro strumenti più efficienti e duraturi. In quegli anni, l’agricoltura era ancora un lavoro estenuante, dominato dalla fatica manuale e dalle incertezze del clima. Abe sognava un futuro in cui i contadini avrebbero potuto dedicare più tempo alla qualità della loro terra e meno alla lotta contro le difficoltà quotidiane.

Quell’officina divenne presto un punto di riferimento locale, producendo attrezzature agricole leggere e affidabili che conquistarono il cuore degli agricoltori. Ma quello era solo l’inizio: il sogno di Zimmerman era destinato a crescere.

La svolta e l’Inizio dell’era dei trattori

Negli anni ’40 New Holland rivoluzionò il settore con la creazione della pressa per balle automatiche, una macchina che cambiò per sempre il modo di gestire il fieno. Questa innovazione portò il marchio sotto i riflettori internazionali, ma il vero punto di svolta arrivò nel 1986, quando New Holland fu acquisita da Ford. Fu allora che il marchio entrò a pieno titolo nel mondo dei trattori, con modelli che combinavano l’esperienza americana in meccanica e il genio ingegneristico europeo.

L’integrazione con Fiatagri nel 1991 segnò un nuovo capitolo. Questo matrimonio tra due colossi dell’agromeccanica non solo ampliò la gamma di trattori, ma portò anche una maggiore diversificazione e presenza globale. Il marchio New Holland non era più solo un’icona americana; era diventato un fenomeno mondiale, capace di rispondere alle esigenze di agricoltori di ogni continente.

Nel 1999 New Holland venne poi annessa nel gruppo CNH (Case New Holland), oggi CNH Industrial.

Un’evoluzione costante: trattori New holland tra tecnologia e innovazione

La storia dei trattori New Holland non è solo una storia di macchine, ma anche di persone. Agricoltori di tutto il mondo hanno trovato nei trattori New Holland alleati fedeli, progettati per affrontare qualsiasi sfida. Ogni innovazione introdotta dal marchio ha avuto lo scopo di semplificare la vita in campagna, rendendo il lavoro più efficiente e sostenibile.

Negli anni ’90 New Holland iniziò a integrare tecnologie avanzate come il GPS e il precision farming, trasformando i trattori in strumenti intelligenti e altamente produttivi. Ma non si è fermata lì. L’azienda è stata pioniera nello sviluppo di trattori alimentati a fonti alternative, come metano e idrogeno. L’NH2™, un trattore a idrogeno, rappresenta una visione audace di un’agricoltura che rispetta l’ambiente senza sacrificare la produttività.
Oggi New Holland non è solo un marchio: è un simbolo di speranza e progresso. La sua gamma di trattori, che spazia dai compatti Boomer per piccoli agricoltori ai potenti T9 per l’agricoltura intensiva, dimostra una dedizione costante all’eccellenza. Ogni modello è progettato con cura, integrando soluzioni come motori ecologici, cabina ergonomica e connettività smart per rendere il lavoro in campagna un’esperienza più sicura e gratificante.

Guardando al futuro, New Holland punta su trattori autonomi e soluzioni innovative che rivoluzioneranno ulteriormente il settore agricolo. Ma ciò che rende il marchio davvero speciale è la sua fedeltà alle radici: quella passione per la terra e per chi la coltiva che ha animato Abe Zimmerman più di un secolo fa.

Ti piace la storia dei trattori New Holland? Allora resta ancora qua per leggere qualche altra curiosità!

Dove vengono costruiti i trattori New Holland?

I trattori New Holland sono prodotti in diversi stabilimenti in tutto il mondo per soddisfare le esigenze dei vari mercati. Tra le principali sedi di produzione ci sono Basildon, nel Regno Unito, che serve principalmente il mercato europeo; Jesi, in Italia, specializzata in trattori compatti; e Anversa, in Belgio, dove vengono assemblati molti componenti chiave. Negli Stati Uniti, lo stabilimento di New Holland in Pennsylvania si occupa della produzione per il Nord America, mentre in Sud America è Curitiba, in Brasile, a coprire il mercato locale. Altri siti si trovano in Asia, come in India e Cina, per i mercati regionali​.

Quanto costa un trattore New Holland nuovo?

Il prezzo di un trattore New Holland nuovo varia molto a seconda del modello, della potenza e delle caratteristiche. I trattori più piccoli e compatti possono partire da circa 30.000-40.000 euro, mentre i modelli più avanzati, utilizzati in grandi aziende agricole, possono superare i 150.000 euro. Per un preventivo dettagliato è necessario rivolgersi a un concessionario ufficiale​.

Che motore monta il New Holland?

I trattori New Holland montano motori avanzati progettati per prestazioni elevate e basse emissioni. Molti modelli sono equipaggiati con motori FPT (Fiat Powertrain Technologies), noti per l’affidabilità e il rispetto delle normative ambientali. Questi motori includono tecnologie come il sistema SCR (Selective Catalytic Reduction), che riduce le emissioni senza sacrificare la potenza​

Qual è la marca di trattori migliore?

Determinare la “migliore” marca di trattori dipende dalle esigenze specifiche. New Holland è molto apprezzata per la sua vasta gamma e innovazione tecnologica, mentre John Deere è conosciuta per la durata e l’affidabilità. Altre marche come Fendt si distinguono per la tecnologia di precisione, mentre Kubota è preferita per i trattori compatti. La scelta dipende dal tipo di lavoro agricolo, dal budget e dalle preferenze personali​

La marca di trattori più venduta in Italia è però proprio la New Holland. Nel 2021, ad esempio, New Holland ha dominato il mercato con quasi 5.000 unità immatricolate, detenendo una quota di mercato di circa il 19,87%. Questo risultato è stato ottenuto grazie a una crescita significativa delle vendite rispetto all’anno precedente. Al secondo posto si trova Landini, che ha visto un notevole aumento delle immatricolazioni, seguita da John Deere, Antonio Carraro e Same

Storia dei trattori Landini

Storia dei trattori Landini: tradizione, innovazione e passione

I trattori Landini rappresentano un’icona del Made in Italy nel settore agricolo. Con oltre un secolo di storia, il marchio ha saputo coniugare tradizione e innovazione, conquistando agricoltori di tutto il mondo. In questo articolo ripercorreremo le tappe fondamentali della storia dei trattori Landini, approfondendo i tratti distintivi che hanno reso il brand un punto di riferimento nel mercato dei trattori. Landini ha infatti saputo intrecciare la sua anima artigianale con tecnologie all’avanguardia, conquistando non solo i campi, ma anche il cuore degli agricoltori di tutto il mondo. Questo viaggio nel tempo ci porta a riscoprire come un sogno nato in una piccola officina italiana sia diventato un’icona globale.

Le origini di Landini: una storia di visione

Tutto iniziò nel 1884 a Fabbrico, un piccolo borgo della provincia di Reggio Emilia, dove Giovanni Landini, spinto dal desiderio di migliorare la vita degli agricoltori, diede vita a un’azienda unica nel suo genere. Le sue mani, sporche di grasso e intrise di fatica, modellavano macchine che promettevano di trasformare il lavoro nei campi.

All’inizio l’azienda produceva motori a vapore per l’agricoltura, strumenti rivoluzionari per l’epoca, che offrivano una speranza concreta agli agricoltori di superare le difficoltà di un lavoro durissimo. Ma Giovanni non si fermò qui. La sua mente era sempre proiettata verso il futuro, verso qualcosa di ancora più grande.

Negli anni ’20 arrivò il momento che avrebbe cambiato per sempre la storia di Landini. Con l’introduzione dei primi motori a testa calda, il marchio scrisse una nuova pagina nel libro dell’agricoltura italiana. Quei motori, potenti e affidabili, non erano solo macchine: erano alleati per i lavoratori, compagni instancabili nelle lunghe giornate nei campi. La loro semplicità e robustezza gli resero un successo immediato, catapultando Landini tra i pionieri dell’innovazione agricola.

L’Evoluzione dei trattori Landini

Nel 1934, Landini diede vita al suo primo trattore a testa calda: il leggendario Landini Velite. Questo modello segnò una pietra miliare nel settore agricolo italiano. Robusto, affidabile e semplice da mantenere, il Velite non era solo un trattore: era una promessa di cambiamento per migliaia di agricoltori che sognavano di liberarsi dalla fatica dei lavori manuali.

Con il Velite Landini non creò solo una macchina, ma un simbolo di speranza, diventando un pioniere nella meccanizzazione agricola. Quel trattore rappresentava la forza di chi non si arrende, di chi vede nella tecnologia una via per migliorare il proprio futuro.

Il dopoguerra degli anni ‘50 fu un periodo di rinascita e Landini seppe cogliere lo spirito del tempo con una decisione coraggiosa: abbandonare i motori a testa calda per adottare la tecnologia diesel. Il Landini L25, uno dei modelli più rappresentativi di questa nuova era, portò maggiore potenza ed efficienza nei campi. Era il simbolo di un’Italia che si rialzava dalle macerie, di un’agricoltura che tornava a prosperare grazie a macchine capaci di affrontare le nuove esigenze di un mondo in evoluzione. Ogni trattore diesel che usciva dagli stabilimenti Landini raccontava una storia di progresso e di rinascita.

Negli anni ’70 Landini dimostrò ancora una volta il suo spirito pionieristico introducendo soluzioni che ridefinirono il concetto di trattore. Con i primi modelli dotati di cabina chiusa e sistemi idraulici avanzati, il marchio non si limitò a costruire macchine, ma iniziò a creare un’esperienza di lavoro più sicura, confortevole e moderna.

Tra i protagonisti di questa fase spicca la Serie 5000, un capolavoro di tecnologia e affidabilità che ha conquistato il cuore degli agricoltori. Quei trattori non erano solo strumenti, ma veri e propri compagni di lavoro, pensati per rendere la vita nei campi più semplice e meno gravosa.

Landini Oggi: tecnologia al servizio dell’agricoltura

Oggi Landini è parte del gruppo Argo Tractors, uno dei principali attori del settore agricolo a livello globale. La gamma di trattori include soluzioni per ogni esigenza, dai piccoli trattori compatti per frutteti e vigneti ai potenti modelli per l’agricoltura su larga scala.

I trattori Landini di oggi sono il frutto di decenni di ricerca e sviluppo:

  • Innovazione senza limiti, grazie a tecnologie come il controllo satellitare e la connettività smart, che permettono agli agricoltori di lavorare in modo più preciso ed efficiente;
  • Efficienza energetica, con motori progettati per essere più ecologici senza rinunciare alle prestazioni;
  • Design ergonomico, pensato per mettere al centro il comfort dell’operatore, rendendo ogni giornata nei campi meno faticosa e più produttiva.

Curiosità sui Trattori Landini

La storia dei trattori Landini è altresì ricca di dettagli interessanti:

  • Primo trattore a testa calda: Landini è stata una delle prime aziende italiane a introdurre i motori a testa calda, una tecnologia che ha rivoluzionato il settore agricolo negli anni ’30.
  • Icone del cinema: i trattori Landini sono apparsi in film e documentari, simbolo della tradizione agricola italiana.
  • Innovazione costante: nel corso della sua storia, Landini ha introdotto numerose innovazioni, come le cabine insonorizzate e i sistemi di guida satellitare.
  • Un marchio familiare: nonostante la crescita internazionale, Landini ha mantenuto salda la sua identità italiana, rimanendo legata alle sue radici.

Ma scopriamo qualche curiosità in più sulla storia dei trattori Landini e su questo marchio famoso di trattori!

Qual è il miglior cingolato Landini?

Tra i cingolati Landini, la serie Trekkar è tra le più apprezzate. Questi trattori sono progettati per lavorare su terreni difficili, come colline, pendii e superfici fangose. La loro tecnologia consente una trazione ottimale e una stabilità eccellente anche nelle condizioni più estreme. Grazie alla loro robustezza e versatilità, i cingolati Landini sono la scelta ideale per chi opera in vigneti, frutteti e su terreni montuosi.

Qual è il trattore Landini più venduto?

Uno dei modelli più venduti di Landini è il Landini Serie 5, un trattore polivalente adatto a numerose applicazioni agricole. Apprezzato per la sua affidabilità, efficienza e comfort, il Serie 5 combina una potenza adeguata a un design compatto, ideale per lavorare sia in campo aperto che in spazi ristretti, come i frutteti. Il suo successo è dovuto anche alla vasta gamma di configurazioni disponibili, che lo rendono adatto a una clientela molto diversificata.

Qual è il trattore Landini più costoso?

Tra i trattori Landini i modelli della Serie 7 Robo-Six si collocano nella fascia di prezzo più alta. Questi trattori, progettati per agricoltura su larga scala, offrono potenza superiore (fino a 225 cavalli), trasmissione automatizzata Robo-Six e tecnologie avanzate come la gestione elettronica delle operazioni agricole. Il loro costo elevato riflette le prestazioni eccezionali, il comfort della cabina e la capacità di ottimizzare i tempi di lavoro, garantendo agli agricoltori un investimento a lungo termine.

Conoscevi questa curiosità sulla storia dei trattori Landini?

Lamborghini R8 trattore

Lamborghini R8: il trattore di punta del marchio Lamborghini

Il marchio Lamborghini, noto in tutto il mondo per le sue auto sportive di lusso, ha una storia meno conosciuta ma altrettanto prestigiosa anche nel campo dei trattori agricoli. Dal 1948 infatti, anno della fondazione della Lamborghini Trattori, il marchio ha rappresentato un’icona di qualità e innovazione nel settore agricolo. Tra i suoi modelli più emblematici spicca il trattore Lamborghini R8, che ha segnato un’epoca per l’azienda, soprattutto nei primi anni Duemila.

La storia del marchio Lamborghini nell’ambito dei mezzi agricoli

Lamborghini, un nome che evoca immediatamente immagini di auto sportive di lusso e alta velocità, ha radici altrettanto profonde e prestigiose nel mondo agricolo. La storia di Lamborghini Trattori, fondata nel 1948 da Ferruccio Lamborghini, rappresenta un percorso di innovazione, sfide e successi che ha contribuito a trasformare il settore agricolo in Italia e nel mondo.

Ferruccio Lamborghini fondò Lamborghini Trattori a Cento, in provincia di Ferrara, nel 1948, subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. A differenza di altri produttori di trattori dell’epoca, come Fiat Trattori e Landini, Lamborghini non poteva contare su una lunga tradizione nel settore. Tuttavia, Ferruccio sfruttò il contesto post-bellico a suo vantaggio. Utilizzando materiali bellici abbandonati, come motori e differenziali di camion e mezzi militari recuperati dai centri ARAR (Azienda Rilievo Alienazione Residuati), creò le prime trattrici, chiamate “Carioca“. Questi trattori presentavano un’innovazione tecnica importante: un vaporizzatore applicato a un motore Morris, che permetteva al trattore di avviarsi a benzina e poi funzionare a petrolio.

Le innovazioni del marchio Lamborghini trattori e il Lamborghini R8

Questa ingegnosità tecnica fu solo l’inizio. In pochi anni, Lamborghini Trattori passò da una produzione di un trattore alla settimana a circa 200 all’anno.
Nel 1955, Lamborghini fece un ulteriore passo avanti con la presentazione del suo primo trattore cingolato, il DL 25C, seguito dal DL 30C. Questi trattori, caratterizzati dal colore giallo, risposero alle esigenze di un’agricoltura in continua evoluzione, offrendo soluzioni innovative e affidabili.

Nel 1968-69, Lamborghini Trattori adottò una strategia volta a migliorare la qualità tecnica dei suoi prodotti e ad aumentare la capacità produttiva. In questo periodo, l’azienda fu la prima in Italia a introdurre il cambio sincronizzato di serie sui propri trattori. La gamma si arricchì di modelli di grande potenza, come il R. 480, che rappresentarono un punto di svolta per l’azienda.

Lamborghini Trattori: le innovazioni dagli anni ’70

Nel 1973, Lamborghini Trattori entrò a far parte del Gruppo SAME, portando con sé il proprio marchio e tutto il prestigio accumulato negli anni. Questo passaggio segnò l’inizio di una nuova era di innovazioni, come la gamma di trattori con motori modulari raffreddati ad acqua introdotta nel 1983, e la regolazione elettronica dell’iniezione motori e le nuove centraline di controllo per i trattori negli anni ’80.

Negli anni ’90, con la serie “RACING”, Lamborghini introdusse la trasmissione “Electronic Power Shift”, confermando la sua capacità di innovare e di anticipare le esigenze del mercato. Nel 1993, il marchio ampliò la sua offerta con i “RUNNER”, trattorini destinati alla piccola agricoltura e al settore del green, dimostrando una volta di più la sua versatilità.

Con l’inizio del XXI secolo, Lamborghini Trattori continuò a spingersi oltre, presentando le serie R6, R7 e R8, che segnarono un ulteriore passo avanti in termini di prestazioni e tecnologia. Nel 2013, il marchio raggiunse un nuovo traguardo con il lancio del trattore Nitro, caratterizzato da un design innovativo e una cofanatura bianca. Il Nitro ottenne numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui il prestigioso “Tractor of the Year – Golden Tractor for the Design 2014” e il “RedDot Award 2014“, consolidando la reputazione di Lamborghini come leader non solo nella potenza e nell’efficienza, ma anche nel design.

Il debutto del Lamborghini R8

Il Lamborghini R8 fece il suo debutto nei primi anni 2000, rappresentando la punta di diamante della gamma di trattori offerti dal marchio. La serie R8 era concepita per soddisfare le esigenze di agricoltori professionisti e grandi aziende agricole, che necessitavano di macchine potenti, affidabili e tecnologicamente avanzate. La gamma iniziale prevedeva tre modelli principali:

  • Lamborghini R8 210: modello di entrata con una potenza di 210 cavalli, pensato per chi cercava un compromesso tra potenza e versatilità, sostituito ben presto dall’R8 215. Non molto tempo dopo il lancio, il modello R8 210 venne sostituito dall’R8 215. Questa evoluzione portò un lieve incremento di potenza e alcune migliorie tecniche, rendendo il trattore ancora più performante. L’R8 215 divenne rapidamente uno dei modelli più apprezzati della serie, grazie al suo equilibrio tra prestazioni, efficienza e costo operativo;
  • Lamborghini R8 235: una versione intermedia, con 235 cavalli, che offriva una maggiore potenza per lavori più impegnativi;
  • Lamborghini R8 265: il top di gamma, con una potenza di 265 cavalli, ideale per le operazioni agricole più gravose.

L’Evoluzione del 2007: nuovi motori e modelli di trattori Lamborghini

Nel 2007 il settore agricolo si trovò di fronte a nuove sfide legate alla necessità di ridurre le emissioni inquinanti. Le normative europee divennero più stringenti, richiedendo ai produttori di adeguare le proprie macchine ai nuovi standard ambientali. Lamborghini Trattori, parte del gruppo SDF (Same Deutz-Fahr), rispose prontamente a queste esigenze aggiornando la gamma R8.

I motori Deutz BF6M, che fino a quel momento avevano alimentato i modelli R8, furono sostituiti dai nuovi motori Deutz TCD. Questi nuovi propulsori, sempre a sei cilindri, introducevano l’iniezione common rail, una tecnologia che migliorava l’efficienza del carburante e riduceva significativamente le emissioni. Con l’adozione di questi motori, nacquero due nuovi modelli:

  • Lamborghini R8 230: questo modello, con una potenza di 230 cavalli, rappresentava una naturale evoluzione della gamma, offrendo maggiore efficienza e rispetto per l’ambiente senza compromessi sulle prestazioni;
  • Lamborghini R8 270: il successore dell’R8 265, con 270 cavalli, che rappresentava il massimo della potenza e delle prestazioni all’interno della gamma.

Serie trattori Lamborghini R8: caratteristiche comuni

La serie di trattori Lamborghini R8, sviluppata nei primi anni 2000, rappresenta un esempio di eccellenza ingegneristica applicata al settore agricolo. Questi trattori sono stati progettati per soddisfare le esigenze delle aziende agricole moderne, offrendo potenza, affidabilità e versatilità. Le caratteristiche tecniche comuni ai modelli della serie R8 riflettono l’impegno del marchio nel fornire soluzioni avanzate per l’agricoltura professionale.

  • Al cuore di ogni modello della serie R8 troviamo il potente motore Deutz a 6 cilindri, con una cilindrata di 7146 cc. Questo motore turbo garantisce prestazioni elevate e una coppia robusta, essenziali per affrontare le operazioni agricole più impegnative.
  • Un altro elemento distintivo della serie R8 è la trasmissione. Di base, questi trattori sono dotati di una trasmissione a 40+40 velocità, che permette un’ampia gamma di opzioni di marcia per adattarsi a diverse operazioni sul campo. L’inversore elettroidraulico facilita i cambi di direzione senza la necessità di utilizzare la frizione. Il cambio marcia sotto carico consente di passare da una marcia all’altra senza interrompere il lavoro, migliorando l’efficienza e riducendo l’affaticamento dell’operatore. Sono disponibili anche varianti opzionali della trasmissione, che permettono ulteriori personalizzazioni in base alle esigenze specifiche.

Elementi distintivi del Lamborghini R8: velocità e potenza

I trattori della serie R8 sono progettati per raggiungere velocità fino a 50 km/h, anche se in alcuni Paesi questa velocità è limitata a 40 km/h per conformarsi alle normative locali. Questa caratteristica consente di spostarsi rapidamente tra i campi o da un sito di lavoro all’altro, riducendo i tempi di trasporto e aumentando la produttività complessiva.

L’efficienza operativa della serie R8 è ulteriormente migliorata grazie alla potente pompa idraulica, con una cilindrata a partire da 120 litri al minuto. Questo impianto idraulico è in grado di alimentare un’ampia gamma di attrezzature agricole, garantendo potenza e reattività nelle operazioni di sollevamento, aratura e altre applicazioni che richiedono un supporto idraulico robusto.

La robustezza dei trattori R8 è evidenziata dal loro peso, che varia da 8400 a 9500 chilogrammi a seconda del modello e delle configurazioni. Questo peso significativo contribuisce a una maggiore stabilità, soprattutto durante l’utilizzo di attrezzi pesanti o su terreni irregolari. La distribuzione del peso è ottimizzata per garantire una trazione eccellente e un’aderenza costante, fondamentali per operazioni agricole efficaci.

La capacità del serbatoio carburante dei trattori R8 varia da 425 a 585 litri, a seconda del modello. Questa capacità generosa permette un’autonomia prolungata, riducendo la necessità di frequenti rifornimenti e consentendo di completare lunghe giornate di lavoro senza interruzioni.

Infine, i trattori della serie R8 sono equipaggiati con ruote posteriori di dimensioni comprese tra 38 e 42 pollici, e ruote anteriori che vanno dai 34 ai 38 pollici. Queste dimensioni non solo migliorano l’aderenza al suolo, ma contribuiscono anche a una maggiore stabilità e trazione, rendendo i trattori R8 ideali per operazioni su terreni difficili e per trainare attrezzature pesanti.

Curiosità: il trattore Lamborghini R8 in Clarkson Farm

Nella popolare serie Amazon Prime Video, “Clarkson’s Farm”, Jeremy Clarkson, celebre conduttore televisivo noto per programmi di successo come “Top Gear” e “The Grand Tour“, utilizza nella sua azienda agricola proprio un trattore Lamborghini R8, acquistato usato per la somma di 40.000 sterline.

La scelta di un trattore Lamborghini per la sua azienda agricola non è casuale: Clarkson ha sempre avuto una predilezione per i veicoli straordinari, e il Lamborghini R8 270 rappresenta un connubio ideale tra tecnologia avanzata e stile distintivo. Nonostante la sua potenza impressionante, Clarkson si trova spesso a confrontarsi con le difficoltà e le sfide dell’uso di un mezzo così imponente nelle strette strade di campagna e nei terreni accidentati della sua fattoria, creando momenti di grande divertimento e suspense per gli spettatori. La presenza del Lamborghini R8 270 nella serie è diventata un simbolo della volontà di Clarkson di affrontare l’agricoltura con la stessa passione e spregiudicatezza che lo ha reso famoso come conduttore automobilistico.

Motocoltivatori Goldoni la storia

Motocoltivatori Goldoni la storia

La ditta Goldoni di Migliarina di Carpi è stata tra le pioniere in Italia per la produzione di motocoltivatori e trattorini per l’agricoltura.
I motocoltivatori Goldoni sono da decenni sinonimo di qualità, affidabilità e innovazione nel settore dell’agricoltura. Fondata nel 1926 da Ferruccio Goldoni a Migliarina di Carpi, in provincia di Modena, l’azienda ha attraversato un percorso ricco di sfide e successi, contribuendo in modo significativo allo sviluppo del settore agricolo.
In questo articolo vogliamo ripercorrere non solo la storia dell’azienda Goldoni, ma in particolare della produzione dei motocoltivatori, ovvero quelle macchine agricole guidate a mano dall’operatore e abbinate ad una fresa posteriore smontabile, per terminare poi parlando di altre attrezzature. Ecco tutto su motocoltivatori Goldoni la storia.

Motocoltivatori Goldoni modelli e innovazioni

I primi tipi di motocoltivatori Goldoni documentati prodotti in serie ci risultano essere i modelli ERCOLE e MONDIAL, dotati di fresa e poche altre semplici applicazioni. A proposito, trovi qui una fresa motocoltivatore Goldoni.
Siamo nei primi anni sessanta del XX secolo, quando le motorizzazioni comprendevano motori a benzina/petrolio e diesel, monocilindrici con avviamento a strappo.

La svolta evolutiva si è avuta alla fine degli anni sessanta con il modello SPECIAL, che ebbe un notevole successo commerciale grazie alla flessibilità di utilizzo, tanto che la sua meccanica di base, con modifiche nel corso degli anni, è arrivata fino ai giorni nostri.
Nello stesso periodo usciva anche la serie EXPORT, più grande e potente della precedente, che con l’aggiunta del retrotreno diventò un piccolo trattore a 4 ruote motrici, il quale ha fatto la storia della Goldoni in quel settore.
Questi motocoltivatori, dotati di una presa di forza sincronizzata di serie, potevano trainare anche un rimorchio con asse motrice, facendo nascere una nuova categoria di macchine agricole da trasporto, le così dette MOTOAGRICOLE.

Motocoltivatori Goldoni la storia degli anni ’70

Gli anni settanta videro l’arrivo della serie MONDIAL, che affiancò la Special, ma soprattutto con la SERIE 500 ci fu un’importante evoluzione, con l’adozione delle stegole reversibili, che permisero l’inversione del posto guida davanti al motore, in modo da poter utilizzare anche attrezzi frontali come falciatrici e tosaprato.
In seguito uscirono anche le serie 600 e 700, come naturale evoluzione della 500.

La costante ricerca e lo sviluppo hanno caratterizzato l’azienda nel corso degli anni. Goldoni si è distinta per l’adozione di tecnologie all’avanguardia e per l’attenzione ai dettagli nella progettazione dei suoi prodotti. Questo impegno per l’innovazione ha permesso all’azienda di rimanere competitiva in un mercato in costante evoluzione.

Gli anni ‘80 di Goldoni e le nuove Serie di motocoltivatori

Intorno al 1977 la storica serie Special trovò la sua naturale evoluzione nel nuovo modello SUPER SPECIAL, che vide la possibilità di nuovi allestimenti standardizzati, tra cui l’avviamento elettrico per i motori diesel, prima disponibile solo su pochissime versioni.

Alla fine degli anni settanta la Goldoni esordì con la nuova SERIE 100, un nuovo motocoltivatore pensato per il giardinaggio e la micro agricoltura, aprendo la strada ad un nuovo settore di macchine.

Arrivano poi gli anni ottanta e la sempre maggiore attenzione della Goldoni verso le piccole macchine si esprime con la serie Jolly, articolata nelle versioni Junior, Super e Professional, con la possibilità di allestimenti dedicati a molteplici utilizzi e attrezzature, e con diverse opzioni sulle trasmissioni, dotate di differenziale oppure no.
Intanto la storica serie Special e Super Special si arricchisce con la versione SPECIAL LUX, ancora più evoluta.
Dalla metà degli anni ottanta fu lanciata la serie UNO, sempre nel settore delle basse potenze, con nuove motorizzazioni e allestimenti.

Fino a tutti gli anni novanta i modelli anni ottanta rimasero in produzione con nuovi allestimenti e una proposta di attrezzature posteriori e frontali sempre più completa.

La nuova era di Goldoni e il presente dell’azienda

Con il nuovo secolo, in particolare dalla metà degli anni duemila, esce la nuova serie TWIST, che sostituisce la gamma dei piccoli Uno e Jolly con un’offerta diversificata per il settore hobbistico e piccola agricoltura.


L’offerta dei motocoltivatori era completata dalla nuova serie JOKER per le medie potenze e dalla inossidabile gamma di punta Special, evoluta nella nuova serie MY SPECIAL.

Oggi, anno 2024, la Goldoni, in seguito a varie vicissitudini dovute al COVID e a passaggi di proprietà, ora in mano Keestrack, rivolge l’attenzione della nuova produzione soprattutto ai trattori, evolvendo quelli già in produzione e lanciando nuovissimi modelli elettrici. Al momento la produzione di motocoltivatori è in stand by, anche se l’azienda prosegue con il servizio di fornitura dei ricambi per motocoltivatori dei vecchi modelli, fino agli anni settanta!
A dire il vero vediamo sul sito ufficiale le foto e schede di nuovi modelli di motocoltivatori, denominati M10 – M15 ed M16…. la storia continua?

Intanto sul nostro sito trovi tutti i ricambi per motocoltivatore Goldoni di cui hai bisogno! Affrettati e approfitta del miglior prezzo per i pezzi di ricambio che ti servono.