sostituire dischi frangizolle

Sostituzione di dischi e cuscinetti nelle erpice frangizolle – Guida pratica 2025

frangizolle
Frangizolle

Gli erpici frangizolle a dischi, noti anche come morgani, sono attrezzature agricole trainate dal trattore utilizzate per la lavorazione superficiale del terreno.

Il loro principale scopo è affinare le zolle dopo l’aratura o rimuovere il manto erboso nei frutteti e nelle colture intensive, facilitando così la successiva semina.

Questi strumenti si rivelano particolarmente utili per migliorare la struttura del suolo, favorendo la penetrazione dell’acqua e la distribuzione uniforme delle sostanze nutritive.

Struttura e funzionamento del frangizolle

I modelli più diffusi sono quelli a “V”, costituiti da due telai incernierati tra loro, ognuno dei quali sostiene una fila di dischi fissati con supporti a cuscinetto.

L’angolo di apertura tra i telai può essere regolato per aumentare o ridurre l’incisività della lavorazione.

Una corretta regolazione dell’angolo consente di adattare l’attrezzo alle diverse condizioni del suolo, garantendo una lavorazione ottimale e un ridotto consumo di carburante.

Tipologie di inclinazione

L’inclinazione del telaio può essere regolata in diversi modi:

  • Meccanico: tramite una corda azionata dall’operatore che sblocca il sistema di aggancio a leva.
  • Idraulico: nei modelli più moderni, il telaio si apre e chiude mediante un cilindro idraulico, anche durante la marcia, migliorando l’efficienza del lavoro.

Alcuni modelli avanzati presentano telai a quattro sezioni per lavorazioni in spazi ristretti, con angoli a contrasto che ottimizzano l’efficacia dell’erpice. Questo tipo di struttura permette una maggiore versatilità nelle operazioni agricole, adattandosi a diversi tipi di colture e condizioni del terreno.

frangizolle

Modalità di traino e trasporto

L’attacco del telaio può essere:

  • A timone, collegato al gancio di traino del trattore.
  • A tre punti, che consente il sollevamento per agevolare manovre e trasporto.

I modelli trainati possono essere trasportati su strada grazie a un assale con ruote sollevabili idraulicamente o tramite ruote singole con bracci indipendenti. Esistono anche attacchi combinati trasformabili da portati a trainati e viceversa. La possibilità di trasformare l’attrezzo in base alle esigenze operative aumenta notevolmente la flessibilità del lavoro agricolo.

Combinazioni con altri attrezzi

Negli impianti agricoli moderni, il frangizolle può essere abbinato a ripuntatori, coltivatori a molle e altre attrezzature per ottimizzare la lavorazione del terreno. L’uso combinato di questi strumenti permette di ottenere una lavorazione più profonda ed efficace, garantendo una preparazione ottimale del letto di semina.

Sostituzione dei dischi e dei cuscinetti

I dischi del frangizolle sono assemblati in file, fissati al telaio tramite supporti a cuscinetto, alternando dischi e distanziali. Seguire questi passaggi per una sostituzione corretta:

Rimozione dei dischi

  1. Smontare l’ultimo disco della fila, solitamente concavo, bloccato da un dado filettato sull’asta centrale.
  2. Sfilare l’asta centrale per liberare i dischi e consentire la sostituzione.
  3. Verificare lo stato dei supporti a cuscinetto e sostituirli se necessario per garantire una maggiore durata e un funzionamento più fluido dell’erpice.
pezzo frangizolle
frangizolle
disco frangizolle

Scelta dei nuovi dischi

Per acquistare i dischi compatibili, è essenziale conoscere:

  1. Diametro esterno: disponibile in misure comuni (460 – 510 – 560 – 610 – 660 mm). Poiché i vecchi dischi possono essere consumati, è importante misurarli con attenzione.
  2. Foro interno: può essere quadrato o esagonale. Si consiglia di misurare l’asse tenendo conto di un gioco di 1-2 mm rispetto al foro del disco.
  3. Forma del disco: può essere a bordo liscio, il più comune, oppure dentato, ideale per terreni duri ma più fragile su suoli sassosi.
  4. Materiale del disco: alcuni modelli più avanzati utilizzano leghe resistenti per aumentare la durata e ridurre la necessità di manutenzione frequente.
frangizolle pezzi come cambiare

Per prolungare la durata dei dischi, è possibile invertire la posizione tra asse anteriore e posteriore, come si fa con gli pneumatici delle auto. Questa semplice pratica consente di ridurre i costi di manutenzione e prolungare la vita utile dell’attrezzatura.

componenti frangizolle

Rimontaggio dei componenti

Una volta sostituiti i dischi e i cuscinetti:

  • Rimontare tutti i componenti nell’ordine corretto.
  • Stringere bene i dadi dell’asse.
  • Ingrassare i cuscinetti prima dell’uso per garantirne la durata.
  • Effettuare un test di funzionamento per assicurarsi che l’erpice sia correttamente assemblato e pronto per l’uso.

Ora il frangizolle è pronto per tornare in campo!

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ATTENZIONE! Queste istruzioni sono a scopo divulgativo e si riferiscono ai frangizolle più comuni sul mercato. Per istruzioni specifiche, consulta sempre il manuale d’uso e manutenzione del tuo attrezzo.

Come pulire il filtro dell'aria a secco

Come pulire il filtro dell’aria a secco e quando sostituirlo

Il filtro dell’aria a secco svolge un ruolo fondamentale nel mantenere efficiente il motore del tuo trattore, proteggendolo da polvere e impurità presenti nell’ambiente di lavoro. Una corretta manutenzione del filtro dell’aria non solo migliora le prestazioni del motore ma ne prolunga anche la durata nel tempo. In questo articolo vedremo come pulire il filtro dell’aria a secco, ogni quanto farlo e quando è necessario sostituirlo.

Ogni quanto pulire il filtro dell’aria?

Non esiste una regola universale per la pulizia del filtro dell’aria, poiché l’intasamento dipende dalle condizioni di utilizzo. La quantità di polvere e impurità presenti nell’aria influisce direttamente sulla frequenza della manutenzione.

Secondo le indicazioni generali:

  • In ambienti molto polverosi, il filtro andrebbe pulito ogni 4 ore di lavoro.
  • In ambienti poco polverosi, la pulizia può essere effettuata ogni 20-30 ore di lavoro.

È consigliato almeno un controllo settimanale per garantire che il filtro sia in buone condizioni.

Molti trattori moderni sono dotati di una spia che segnala quando il filtro è troppo sporco. Tuttavia, attendere l’accensione della spia può essere rischioso, poiché significa che il filtro è già ostruito, con un conseguente aumento della fumosità del motore e possibili danni. Per questo motivo, è sempre meglio rispettare una routine di manutenzione regolare.

Tipologie di filtri dell’aria a secco

I filtri dell’aria a secco più comuni nei trattori agricoli si dividono in due categorie principali:

Filtri Aria Cilindrici

Costituiti da un cilindro con la parte filtrante in carta.

Spesso contengono un filtro di sicurezza interno (in tessuto, solitamente azzurro), che impedisce alle impurità di entrare nel motore in caso di deterioramento del filtro esterno.

Filtri Aria Ovali

Hanno una forma ovale allungata con un contenitore in plastica e una parte filtrante in carta pre-trattata.

Anche questi filtri sono abbinati a un filtro di sicurezza interno simile nella forma e alloggiato nello stesso contenitore.

Come pulire il filtro dell’aria a secco

Come pulire il filtro dell’aria a secco per evitare di danneggiare l’elemento filtrante? Ecco i passaggi da seguire:

Pulizia dei Filtri Aria Cilindrici

  • Utilizzare un compressore d’aria regolato a 3-4 bar.
  • Soffiare dall’interno verso l’esterno per rimuovere lo sporco senza spingerlo ulteriormente nel filtro.
  • Il filtro interno non va pulito: se è sporco, significa che il filtro esterno è compromesso e vanno sostituiti entrambi.
  • Durante il rimontaggio, assicurarsi che le guarnizioni di chiusura siano in posizione corretta.

Pulizia dei Filtri Aria Ovali

  • Utilizzare il compressore d’aria come per i filtri cilindrici, soffiando nel verso contrario al flusso dell’aria.
  • Pulire accuratamente i fori di entrata dell’aria presenti nel coperchio del contenitore.
  • Alcuni produttori consigliano la sostituzione diretta del filtro invece della pulizia per evitare possibili danni.

Quante Volte Si Può Pulire un Filtro dell’Aria?

Un filtro dell’aria può essere pulito 5-6 volte al massimo prima di dover essere sostituito. Dopo ripetute pulizie, infatti, l’efficienza del materiale filtrante si riduce, aumentando il rischio di danni al motore.

Alcuni operatori lavano i filtri ad immersione in acqua, li soffiano con aria compressa e li asciugano al sole. Tuttavia, questa pratica può compromettere l’integrità del filtro se il materiale non è resistente all’acqua. Prima di adottare questa tecnica, è importante verificare le indicazioni del produttore.

Come prevenire l’intasamento dei filtri dell’aria

Per prolungare la durata dei filtri dell’aria e ridurre la frequenza della pulizia:

  • Controllare che le griglie di aerazione della cofanatura siano integre e non ostruite.
  • Assicurarsi che le guarnizioni di sigillatura del cofano siano in buono stato.
  • Se il trattore dispone di un prefiltro esterno, pulirlo regolarmente.

Il Donaspin: un sistema innovativo di pre-filtraggio

Il Donaspin è un sistema avanzato di pre-filtraggio dell’aria che utilizza una parte dei gas di scarico del motore per creare una turbolenza nel prefiltro. Questa turbolenza separa e espelle le impurità prima che raggiungano il filtro principale. È particolarmente utile per trattori impiegati in ambienti estremamente polverosi, come mietitrebbiatrici e trattrici cingolate.

Funzionamento del Donaspin

Il principio di funzionamento del Donaspin si basa su un meccanismo ciclonico che sfrutta il flusso di gas di scarico per creare una corrente d’aria vorticosa nel prefiltro. Questo vortice induce una separazione delle particelle di polvere e detriti, espellendoli all’esterno prima che possano depositarsi nel filtro principale. In questo modo, il Donaspin riduce significativamente l’accumulo di impurità, prolungando la vita utile del filtro principale e migliorando l’efficienza complessiva del motore.

Vantaggi del Donaspin

  • Maggiore Durata del Filtro Principale: riducendo il carico di impurità che raggiunge il filtro principale, il Donaspin ne prolunga la durata operativa, riducendo la frequenza di sostituzione e i costi di manutenzione.
  • Migliore Efficienza del Motore: un sistema di filtrazione più efficiente garantisce una combustione ottimale e previene l’accumulo di polveri nel motore, migliorando le prestazioni e riducendo il consumo di carburante.
  • Adattabilità a Condizioni Estreme: il Donaspin è particolarmente utile per trattori e macchine agricole che operano in ambienti ad alta concentrazione di polvere, come mietitrebbiatrici e trattrici cingolate.
  • Riduzione dei Tempi di Ferma Macchina: una manutenzione meno frequente del filtro principale significa meno interruzioni del lavoro, garantendo una maggiore produttività.

Allora puliamo sempre i filtri: aria pulita, trattore efficiente!!!

ATTENZIONE!
Queste istruzioni sono pubblicate a scopo divulgativo, e sono genericamente riferite ai dispositivi più comuni presenti sul mercato.
Per istruzioni dettagliate e specifiche è bene consultare i libretti di uso e manutenzione in dotazione al tuo trattore.

Come sostituire la protezione del cardano

Come sostituire la protezione del cardano

Molti di voi si saranno trovati a dover affrontare il problema di una protezione del cardano danneggiata o malfunzionante. Si tratta di una componente essenziale per garantire la sicurezza durante il funzionamento del trattore e degli attrezzi collegati, poiché protegge da gravi rischi legati alle parti in movimento. Una protezione danneggiata, o peggio, assente, può provocare situazioni di pericolo significative, che talvolta sfociano in incidenti anche gravi.

Un’altra situazione problematica, meno evidente ma altrettanto rischiosa, si verifica quando la protezione, pur sembrando integra, non svolge correttamente la sua funzione. Questo accade quando essa inizia a ruotare insieme all’albero cardanico, riducendo drasticamente l’efficacia della protezione stessa. Tale inconveniente è spesso causato dal grippaggio della protezione sull’albero, con conseguente rottura delle catenelle di fissaggio che dovrebbero impedirne la rotazione. In questo caso, la soluzione è inevitabilmente la sostituzione della protezione.

Catenelle di fissaggio

Com’è fatta la protezione del cardano?

Le protezioni cardaniche più comuni sono costituite da un sistema relativamente semplice ma efficace. Solitamente, si compongono di due tubi in plastica semi-rigida che, alle loro estremità, presentano delle cuffie a forma di campana. Queste cuffie sono progettate per proteggere le crociere, le forcelle o gli snodi del cardano, avvolgendoli completamente e garantendo una sovrapposizione con le protezioni presenti sia sul trattore che sull’attrezzo.

Secondo le normative di sicurezza, questa sovrapposizione non deve mai essere inferiore ai 50 millimetri, a meno che le condizioni operative non lo permettano. Questo margine di sovrapposizione è fondamentale per proteggere in modo efficace tutte le parti in movimento, riducendo i rischi per l’operatore.

I tubi in plastica vengono fissati al cardano attraverso delle ghiere, che ne consentono la libera rotazione, mantenendo la protezione stabile. Le ghiere sono trattenute in posizione da apposite catenelle, che devono essere fissate correttamente per evitare che la protezione segua il movimento dell’albero. È importante ricordare che queste ghiere richiedono una manutenzione periodica: vanno lubrificate regolarmente utilizzando gli ingrassatori esterni, presenti sulla maggior parte delle protezioni moderne.

Come sostituire la protezione del cardano?

La sostituzione della protezione richiede un po’ di attenzione e precisione. Ecco i passaggi principali da seguire:

Rimozione della vecchia protezione

Per iniziare, bisogna separare i tubi esterni dalle cuffie in plastica. Questa operazione varia a seconda del tipo di protezione, della marca e dell’età del componente. In alcuni casi, lo smontaggio dei tubi e delle cuffie deve avvenire contemporaneamente.

I sistemi di fissaggio possono essere di vari tipi. Ecco i più comuni:

Modelli Binacchi e simili (vecchie serie) con vite ad eccentrico.

Modelli Comer e simili (vecchie serie) con vite a testa quadrata e innesto a baionetta.

Modelli Eurocardan e simili (produzione attuale) con anello di fissaggio in acciaio e ghiera in plastica a scatto.

Scelta e preparazione della nuova protezione cardanica

La nuova protezione deve essere compatibile con quella precedente. Per assicurarsi di scegliere il modello giusto, è essenziale controllare alcune misure chiave:

Diametro interno delle gole per le ghiere

Le dimensioni possono variare tra il tubo metallico interno e quello esterno, quindi entrambe devono essere verificate. Per gli alberi cardanici con tubi a sezione triangolare, i diametri interni delle gole sono generalmente divisi per categorie:

  • Categoria 1: 34 e 40 mm
  • Categoria 2: 40 e 46 mm
  • Categoria 3-4: 46 e 53 mm
  • Categoria 5: 53 e 62 mm
  • Categoria 6-7: 59 e 68 mm
  • Categoria 8-9-10: 75 e 81 mm

Lunghezza totale nominale del cardano

Questa misura si ottiene calcolando l’ingombro totale dell’albero, tutto chiuso. Successivamente, bisogna tagliare i tubi di plastica (interno ed esterno) in modo che si adattino perfettamente al cardano chiuso.

Montaggio della nuova protezione

Una volta pronta, la nuova protezione va montata seguendo questi passaggi:

  • Posizionare le ghiere sulle gole delle forcelle, lubrificandole adeguatamente.
  • Fissare le cuffie in plastica già collegate ai tubi tagliati a misura, assicurandole con i dispositivi di fissaggio.
  • Collegare le catenelle, prima alla protezione del cardano e poi ai punti predisposti su trattore e attrezzo, verificando che non vadano in tensione durante l’uso.

Durante il funzionamento, è normale che le catenelle si avvolgano leggermente sulla protezione, impedendole di ruotare.

Fatto! Ora siamo pronti per lavorare in sicurezza!

Attenzione

Queste istruzioni sono pubblicate a scopo divulgativo, e sono genericamente riferite ai dispositivi più comuni presenti sul mercato.
Per istruzioni dettagliate e specifiche è bene consultare i libretti di uso e manutenzione in dotazione al trattore, attrezzo e cardano.

regolatore di tensione motori

Regolatore di tensione motori Lombardini – Slanzi -Ruggerini: come e perché sostituirlo

Gli impianti di ricarica della batteria dei motori diesel prodotti dal gruppo Lombardini, che includeva anche i marchi Slanzi e Ruggerini (ora parte del gruppo Kohler), sono costituiti generalmente da un alternatore ad anello, posizionato nella puleggia anteriore all’albero motore o nel mozzo della ventola di raffreddamento, e da un regolatore di tensione motori esterno, montato lateralmente sul monoblocco.

Come funziona il regolatore di tensione?

L’alternatore, di tipo trifase, genera corrente alternata che alimenta il regolatore di tensione motori attraverso tre fili: un filo rosso per l’eccitazione delle bobine dello statore ad anello e due fili gialli per il trasporto della corrente alternata verso il regolatore.

Il regolatore di tensione motori si presenta come una scatola in alluminio con contatti elettrici tipo faston posti nella parte inferiore. A differenza dell’alternatore, il regolatore di tensione motori è stato oggetto di numerosi aggiornamenti tecnologici nel corso degli anni, migliorandone l’efficienza e l’affidabilità.

Caratteristiche dei primi modelli

I primi modelli di regolatore di tensione motori avevano cinque contatti principali:

  • Tre contatti per il collegamento all’alternatore (uno rosso e due gialli).
  • Un contatto per la corrente positiva proveniente dal quadro di accensione (contatto 15).
  • Un contatto per la corrente positiva continua (B+), che collega la batteria al motorino di avviamento attraverso un filo di grandi dimensioni.

Con il tempo, sono stati introdotti miglioramenti come l’aggiunta di un sesto contatto per alimentare la spia del generatore e l’ingrandimento dei contatti per i fili della corrente continua (rosso e B+). In seguito, è stato aggiunto un settimo contatto (W) per generare un segnale proporzionale alla velocità di rotazione del motore, utile per alimentare strumenti come i contagiri elettronici.

Quando e perché sostituire il regolatore

La sostituzione del regolatore di tensione motori diventa necessaria quando l’alternatore non carica correttamente la batteria. Ecco come procedere:

  • Verifica dei fusibili: Controlla che i fusibili dell’impianto siano integri. La mancanza di corrente sul contatto 15 dal quadro di accensione impedisce il funzionamento del generatore.
  • Controllo del regolatore: Misura la corrente in arrivo sul regolatore. Un motore acceso a lungo senza il corretto collegamento al contatto 15 può causare il surriscaldamento e la bruciatura del regolatore di tensione motori.
  • Misurazione della carica: Con un amperometro, verifica la corrente che fluisce dalla batteria. Il valore dovrebbe essere compreso tra 3 e 20 ampere, in base alla potenza dell’alternatore, al regime del motore e allo stato di carica della batteria.


Se non si dispone di un amperometro, si può utilizzare il metodo della scintilla, controllando che il motore acceso spenga la spia rossa del generatore. Questo è un buon indicatore di una carica sufficiente.

Se il problema persiste, verifica il funzionamento dell’alternatore misurando la corrente alternata in uscita dai fili gialli con un multimetro. In caso di guasto dell’alternatore, questo deve essere sostituito, poiché non dispone di materiali di consumo sostituibili come spazzole o diodi.

Se invece l’alternatore è funzionante e i contatti del regolatore sono alimentati correttamente, il regolatore di tensione motori deve essere sostituito con un modello aggiornato.

Sostituire un regolatore di tensione obsoleto con uno moderno

I regolatori di tensione motori più recenti sono compatibili con i vecchi modelli a cinque o sei contatti. È sufficiente collegare solo i contatti necessari, lasciando vuoti quelli inutilizzati. In alcuni casi, il nuovo regolatore viene fornito con un connettore multifaston per facilitare l’installazione.

Attenzione: verifica sempre le specifiche del regolatore di tensione motori
Queste istruzioni sono generiche e riferite ai modelli più comuni sul mercato. Per interventi specifici, consulta sempre il manuale di uso e manutenzione del tuo trattore o motore.

Abbacchiatore raccolta olive elettrico o ad aria guida alla scelta

Abbacchiatore raccolta olive: elettrico o ad aria guida alla scelta

La raccolta delle olive si avvicina e quale alleato migliore dell’abbacchiatore per noi che dobbiamo raccoglierle!
Gli abbacchiatori sono strumenti essenziali per facilitare la raccolta delle olive direttamente dall’albero. Questi dispositivi motorizzati sono progettati per vibrare e scuotere i rami, facendo cadere le olive in modo ordinato, per una raccolta rapida e efficace.
Oggi, gli abbacchiatori si dividono principalmente in due categorie: ad aria compressa ed elettrici. Ogni tipo ha i suoi punti di forza e di debolezza, e la scelta tra i due dipende da diverse variabili.
Come scegliere quello adatto a te? Scopriamo insieme le caratteristiche principali di ciascun tipo: oggi vogliamo aiutarti a fare la scelta giusta.

Abbacchiatori cosa sono e tipologie

Gli abbacchiatori, detti anche sferzatori o scuotitori, sono dei pettini motorizzati per la raccolta delle olive direttamente dall’albero, sorretti e comandati da un operatore.
Ne esistono di varie forme e dimensioni, e sono generalmente montati su aste di prolunga per consentirne l’uso da terra senza l’ausilio di scale.

L’asta che sorregge l’abbacchiatore raccolta olive può essere fissa o telescopica, costruita in alluminio o in fibra di carbonio.

Si dividono in due categorie principali:

  • Abbacchiatore ad aria compressa, collegato ad un compressore d’aria tramite un tubo che fornisce la potenza necessaria
Abbacchiatore raccolta olive ad aria compressa
  • Abbacchiatori Elettrici, che funzionano grazie all’elettricità a bassa tensione, fornita normalmente da batterie
Abbacchiatore elettrico

Abbacchiatori per olive ad aria compressa

Gli abbacchiatori ad aria compressa sono azionati da un cilindro, normalmente di alluminio, nel quale si trova un pistoncino che, muovendosi velocemente con moto alternato, aziona i rastrelli, o manine, tramite una biella di collegamento.
L’aria compressa viene generata da un compressore che può essere portato dal sollevatore di un trattore, ed alimentato dal cardano dalla presa di forza, oppure può essere montato su un carrello autonomo ed alimentato da un motore a benzina oppure diesel.

Questo sistema offre un’ottima capacità produttiva grazie alla sua notevole forza di battitura, che ne consente l’uso in presenza di olive dure da staccare, ed è indicato per uso professionale su oliveti di media – grande estensione.
Infine il compressore e le aste possono essere riutilizzate per la successiva potatura grazie a forbici, seghetti e motoseghe intercambiabili con gli abbacchiatori.

Abbacchiatore elettrico raccolta olive: le differenze

Gli abbacchiatori raccolta olive elettrici sono comandati da un piccolo motore elettrico che, tramite una trasmissione con riduttore di giri, aziona i rastrelli.
Il motore può essere collocato sulla testa dell’attrezzo, vicino ai rastrelli, oppure in basso vicino all’impugnatura. In questo caso, il moto viene trasferito ai rastrelli con un’asta rotante situata all’interno dell’asta di prolunga, bilanciando il peso dell’attrezzatura a beneficio del comfort dell’operatore.
Il motore può essere con o senza spazzole, alimentato a 12 volts oppure a tensioni superiori; in questo caso sulla linea elettrica ci può essere un trasformatore che fornisce la tensione necessaria.
La batteria di alimentazione utilizzata può essere una semplice batteria a 12 volts al piombo tipo autoveicolo poggiata a terra per i modelli più semplici, oppure da celle di accumulatori al litio che, grazie alle dimensioni e pesi ridotti, possono essere indossate dall’operatore su una cintura alla vita oppure su uno zainetto.

Se messo a confronto con l’abbacchiatore ad aria compressa, questo sistema è più semplice e relativamente economico, ed è molto diffuso su oliveti di estensione medio – piccola, anche per uso hobbistico. Nonostante ciò esistono aziende agricole che, usando prodotti elettrici di alta gamma più performanti e costosi, ottengono buone prestazioni anche nelle estensioni più vaste.

Sistemi di battitura per abbacchiatori

I sistemi di battitura delle olive sono comuni per gli abbacchiatori sia ad aria compressa che elettrici, e le tipologie più diffuse sono le seguenti:

  • Rastrelli a movimento alternato, che si aprono e chiudono lasciando uno spazio libero molto piccolo in fase di chiusura; sono costruiti normalmente in plastica morbida e possono essere a denti fissi oppure smontabili;
  • Rastrelli con aste in carbonio, che si muovono in maniera alternata come i precedenti, oppure ad arco di cerchio, per un’azione più delicata su alcuni tipi di olive
Rastrello con aste in carbonio

Naturalmente esistono molte altre forme e sistemi di scuotitura, come per esempio quelle con flagelli di filo di nylon rotanti, oppure con sistemi ibridi ricavati dalla combinazione di quelli già esistenti; per questa classificazione bisogna tenere conto che esistono una miriade di piccoli produttori con sistemi vari di raccolta proposti in piccolissime nicchie di mercato locale.

Quindi, cosa aspetti? Scopri il modello di abbacchiatore raccolta olive più adatto a te per incrementare produttività e sicurezza grazie all’ausilio di questo strumento agricolo.