A che serve la presa di forza a 750 giri al minuto

Presa di forza trattore

La presa di di potenza detta anche presa di forza (pdp o pto dall’inglese Power Take-Off) dei trattori agricoli è un dispositivo che consente di trasferire la potenza prodotta dal motore ad un attrezzo o macchina per il lavoro agricolo, collegata ad esso.

La pdp è azionata dalla trasmissione del trattore, e utilizza un giunto cardanico per trasmettere la potenza a un’altra macchina o attrezzo.

La presa di forza è utilizzata in agricoltura per azionare attrezzi come falciatrici, fresatrici, erpici rotanti, trinciatrici, spandiconcime, seminatrici, atomizzatori e altri attrezzi specializzati. Inoltre, può essere utilizzata anche per azionare compressori d’aria, generatori e pompe idrauliche.

Si attiva quando si inserisce una leva sul cruscotto del trattore, oppure un pulsante, consentendo al motore di trasmettere la potenza all’attrezzo. È importante però seguire le istruzioni del produttore per un corretto utilizzo, nonché assicurarsi che l’attrezzo collegato sia compatibile con la presa di forza scelta.

Come gira la presa di forza di un trattore?

Il numero di giri standardizzato per le prese di forza è riferito al numero di giri di massima potenza del motore, salvo variazioni indicate dai singoli costruttori di trattori, ed è suddiviso in tre fasce:

  • Presa di forza a 540 giri al minuto (g/min);
  • Presa di forza a 750 giri al minuto, detta anche 540E (Economica);
  • Presa di forza a 1000 giri al minuto.

Gli attrezzi standardizzati invece, contemplano normalmente solo 2 regimi di presa di forza, ovvero 540 giri al minuto, la più diffusa tra gli attrezzi di piccola e media potenza assorbita, e 1000 giri al minuto, dedicata agli attrezzi di alta potenza assorbita.

Presa di forza del trattore, come funziona?

Per utilizzare la presa di forza a 750 giri al minuto (g/min) in agricoltura, è necessario seguire alcuni passi fondamentali:

  • Collegare l’attrezzo o la macchina al trattore: assicurarsi che l’attrezzo sia correttamente collegato al trattore e che il giunto cardanico sia ben lubrificato per evitare problemi di usura.
  • Accendere il trattore e regolare la velocità della pdp: la pdp a 750 g/min deve essere regolata in modo che giri alla velocità corretta per l’attrezzo utilizzato.
  • Iniziare il lavoro: una volta che tutto è stato controllato e regolato, si può iniziare il lavoro. Durante l’utilizzo, è importante prestare attenzione alla velocità del trattore e alla velocità della pdp per evitare problemi di surriscaldamento o di usura prematura.

La presa di forza a 750 giri al minuto (g/min) offre numerosi vantaggi nell’utilizzo in agricoltura rispetto alla versione standard a 540 g/min.

  • Minore consumo di carburante: la maggiore efficienza della presa di forza a 750 g/min consente di risparmiare carburante rispetto all’utilizzo di una PTO standard a 540 g/min.
  • Versatilità: la pdp a 750 g/min può essere utilizzata per azionare una vasta gamma di attrezzi e macchine, tra cui trinciatrici, spandiconcime, seminatrici, atomizzatori, compressori d’aria, generatori e pompe idrauliche.
  • Riduzione del tempo di lavoro: l’utilizzo della pdp a 750 g/min può ridurre il tempo di lavoro, poiché gli attrezzi possono lavorare più velocemente.

A cosa serve una presa di forza a 750 giri al minuto?

La presa di forza a 750 giri al minuto serve per quegli attrezzi a 540 giri che, facendo parte del gruppo di macchine che assorbono piccole potenze tipo spandiconcime, pompe da diserbo, compressori e simili, oppure attrezzi standard quali fresatrici, trinciatrici e simili, che assorbono medie potenze, ma risultano sotto dimensionate rispetto alla potenza disponibile del motore.

In questi casi la presa di forza a 750 giri consente di usare i suddetti attrezzi ad un regime del motore più basso rispetto alla 540 giri.

Facciamo un esempio: in un trattore medio per ottenere un regime alla presa di forza standard da 540 giri, bisogna spingere il motore fino a 2200 – 2400 giri al minuto, invece con la 750 giri riesco ad ottenere i 540 giri al minuto richiesti mantenendo il motore a soli 1600 – 1700 giri, con evidenti risparmi di attriti, usura, carburante e con maggiore silenziosità di funzionamento.

Bisogna però tenere conto di due problematiche:

  • Non bisogna MAI superare i 540 giri al minuto, per evitare danni alla trasmissione dell’attrezzo, vibrazioni per fuori giri nelle trinciatrici, perdite di olio nella trasmissione per surriscaldamento, e soprattutto pericoli per la sicurezza in genere. Per verificare il regime effettivo della presa di forza durante il lavoro ed evitare il fuori giri, si dovrà controllare il valore sul contagiri: se di tipo analogico (con la lancetta) normalmente sul quadrante ci sono delle scale graduate indicanti i regimi a 540 – 750 (540E) – 1000, oppure negli strumenti digitali vengono indicati direttamente i giri effettivi della presa di forza. Se non abbiamo nessuna di queste indicazioni sulla strumentazione, dobbiamo cercarle nel manuale d’uso del trattore, oppure sulle apposite etichette adesive sulla carrozzeria, indicanti lo schema di proporzione tra i giri del motore e quelli della presa di forza.
  • Non bisogna mandare il motore “sotto coppia”, ovvero l’attrezzo non deve richiedere troppa potenza al motore quando gira piano: per provare la riserva di coppia disponibile durante il lavoro possiamo dare delle piccole accelerate per vedere se il motore aumenta di giri in scioltezza, senza troppo sforzo o fumosità allo scarico, in caso contrario dobbiamo tornare ad usare la normale presa di forza a 540 giri. Su questo aspetto va fatto notare che i nuovi motori diesel common rail danno delle piacevoli sorprese, con prestazioni inaspettate a parità di potenza massima se confrontate con i motori delle precedenti generazioni, grazie all’iniezione elettronica che fornisce una coppia sostanziosa sin dai bassi regimi, riducendo i consumi ed azzerando la fumosità sotto carico.

In conclusione possiamo sicuramente affermare che, se bene usata, la presa di forza a 750 giri dà notevoli benefici e consente una gestione ottimizzata del vostro trattore.

Attenzione!

Queste istruzioni sono pubblicate a scopo divulgativo, e sono genericamente riferite ai dispositivi più comuni presenti sul mercato.
Per istruzioni dettagliate e specifiche è bene consultare i libretti di uso e manutenzione in dotazione al tuo trattore, attrezzo e cardano.