Il distributore oleodinamico, detto anche distributore idraulico, è un dispositivo che serve a deviare un flusso di olio in pressione mediante un circuito interno, al fine di comandare gli utilizzatori idraulici collegati ad esso tramite tubazioni. Il distributore oleodinamico è dunque un dispositivo progettato per dirigere il flusso di olio all’interno di un sistema oleodinamico. Questo flusso può essere indirizzato a diverse parti del sistema, come cilindri, motori, valvole e attuatori, per eseguire varie funzioni. Il distributore è essenzialmente una valvola che controlla il flusso e la direzione dell’olio idraulico attraverso il sistema. Nelle macchine agricole è utilizzato per comandare alcuni tipi di sollevatori e terzi punti idraulici, le prese idrauliche che muovono le attrezzature, ed altro ancora. Continua a leggere per scoprire di più sul distributore oleodinamico a cosa serve.
Tipologie di distributore oleodinamico e caratteristiche
I distributori più comuni sono quelli monoblocco, ovvero costruiti in un solo pezzo, montati esternamente e collegati con tubazioni a vista.
I distributori monoblocco sono dispositivi idraulici compatti progettati per dirigere il flusso di olio in sistemi oleodinamici utilizzati in macchine agricole. Sono chiamati “monoblocco” perché sono costruiti come un’unica unità, che include tutte le valvole necessarie all’interno di un unico blocco solido. Questo design compatto li rende facili da installare e da integrare nei sistemi esistenti.
I distributori monoblocco sono ampiamente utilizzati in una varietà di macchine agricole, tra cui:
- Trattori. Nei trattori moderni, i distributori monoblocco sono essenziali per controllare le funzioni idrauliche, come l’alzata del sollevatore, il controllo delle attrezzature, e la direzione dei cilindri idraulici.
- Macchine per la Semina e la Coltivazione. Le seminatrici, le trinciatrici, i mietitrebbie e altre macchine agricole richiedono distributori monoblocco per controllare le funzioni idrauliche, come l’altezza delle ruote, l’apertura delle seminatrici e altro ancora.
- Attrezzature per l’Irrigazione. Nei sistemi di irrigazione, i distributori monoblocco sono utilizzati per controllare le valvole e i motori idraulici responsabili della distribuzione dell’acqua.
- Macchine per la Raccolta. Nelle macchine per la raccolta, come le mietitrebbie, i distributori monoblocco sono fondamentali per controllare i meccanismi di taglio, la direzione delle piattaforme di raccolta e altri dispositivi idraulici.
Ne esistono anche costruiti a disegno ed applicati direttamente sul blocco del sollevatore o della trasmissione del trattore, spesso dotati di collegamenti idraulici ricavati all’interno dei supporti di fissaggio.
Come è fatto un distributore oleodinamico
Entriamo nel vivo di questo articolo su Distributore Oleodinamico a cosa serve. Il cuore del distributore è lo stelo, detto anche spoletta, che può essere semplicemente descritto come un tondino di acciaio rettificato con degli incavi circolari che, durante il movimento lungo il suo asse, apre e chiude dei fori, detti anche travasi, ricavati nel corpo principale del monoblocco, costruito normalmente in ghisa.
Le tubazioni esterne sono collegate ai travasi mediante raccordi filettati standard, spesso contraddistinti con la lettera “P” per indicare la pompa, ovvero il flusso in entrata, e la lettera “T” per indicare il travaso, detto anche recupero, ovvero il flusso in uscita verso il serbatoio oppure verso altri utilizzi a seguire in cascata, creando così un circuito detto “a centro aperto”, che è lo schema largamente più diffuso nelle macchine agricole.
I raccordi per gli utilizzi utilizzi non sono normalmente indicati da nessuna lettera, e si distinguono in due categorie: a semplice o doppio effetto.
Tipi di distributori, stelo e flottante
I distributori a semplice effetto gestiscono una sola mandata per ogni utilizzo, come per esempio i cilindri idraulici per il ribaltamento di rimorchi.
I distributori a doppio effetto gestiscono due mandate per ogni utilizzo, come i cilindri idraulici a doppio effetto e i motori oleodinamici.
Lo stelo viene comandato da una leva esterna, normalmente applicata direttamente sul distributore tramite un supporto, oppure da un comando a distanza mediante cavo flessibile o tiranti di rinvio. Il movimento è alternato in avanti e indietro con richiamo a molla oppure con bloccaggio a seconda delle funzioni richieste, con un centro a riposo che consente al flusso di olio di attraversare l’elemento senza deviazioni.
Una particolare funzione, detta “flottante”, prevede una particolare posizione con la leva bloccabile in modo da collegare costantemente l’utilizzo con il flusso in uscita.
Alcuni distributori sono comandati da una bobina elettrica con un solenoide che genera un campo magnetico e fa muovere lo stelo, in questo caso parliamo di un elettrodistributore.
Il numero di steli presenti in un distributore può variare da uno a più elementi, moltiplicando così il numero di utilizzi collegabili per ottenere schemi complessi con un solo distributore installato.
Normalmente al distributore monoblocco è associata una valvola di massima pressione tarabile con un apposito registro a vite, montata dalla parte del flusso in entrata, in modo da limitare i picchi di pressione in un intervallo normalmente compreso tra i 100 ai 180 bar.
CARRY OVER: cos’è e come funziona
Hai mai sentito parlare di carry over?
I più esperti sanno che il circuito di recupero detto carry over serve a separare il flusso di olio in uscita, ma a che serve?
Torniamo allo schema descritto prima, e precisamente al fatto che il flusso in entrata “P” viene deviato agli utilizzi, che generano a seguire un loro flusso di uscita in recupero, diretto verso il raccordo “T”, sia che si tratti di utilizzi a singolo che a doppio effetto.
Montare un carry over
A questo punto si può creare un problema, visto che il raccordo in uscita raccoglie sia l’olio proveniente dal recupero degli utilizzi, che quello non utilizzato proveniente dalla pompa, passante attraverso il distributore senza deviazioni. Precisamente, se l’impianto prevede il riutilizzo del flusso in uscita mediante un altro distributore in cascata, il recupero degli utilizzi del primo distributore viene sicuramente ostacolato dalla strozzatura degli utilizzi a valle, creando così una contropressione dannosa per l’intero sistema.
Allora come fare? Montiamo un carry over!
Solo i distributori predisposti hanno la possibilità di montare su richiesta un raccordo filettato, detto appunto carry over, che va a chiudere uno dei travasi separando i flussi in uscita, ottenendo così un recupero dal raccordo “T” dedicato al proseguimento della linea di pressione per altri utilizzi a valle, ed un secondo flusso separato in uscita proveniente direttamente dagli utilizzi, diretto al serbatoio con una contropressione praticamente quasi nulla: risolto il problema.
Infine va detto che i flussi separati in uscita consentono lo scarico della valvola di sovrapressione in tutte le condizioni, in modo da gestire pressioni massime dedicate per ogni singolo distributore.
Queste indicazioni sono essenziali se si vuole aggiungere un distributore ad un impianto idraulico già esistente, in modo da ottimizzarne l’utilizzo e prevenire le problematiche evidenziate. Ora sai davvero tutto su Distributore Oleodinamico a cosa serve.
ATTENZIONE!
Queste istruzioni sono pubblicate a scopo divulgativo, e sono genericamente
riferite ai modelli più comuni presenti sul mercato.
Per istruzioni dettagliate e specifiche è bene consultare i libretti di uso e manutenzione in dotazione al tuo trattore o attrezzatura.